Ripristinando l’antico ma estremamente fatiscente centro di Lauffen, il EUROPEAN HERITAGE PROJECT spera di iniziare il rinascimento di una comunità che è stata a lungo dimenticata e trascurata.
Il EUROPEAN HERITAGE PROJECT è stato recentemente in grado di acquisire un tradizionale Salzfertigerhaus ’di epoca asburgica nella storica comunità di Lauffen, in Austria. Documentato ufficialmente già nell’807 d.C., questo luogo del medioevo ha più di 1200 anni. La sua storia inizia come un dominio dell’abbazia di Nonnberg, trovata da San Ruperto di Salisburgo. Nel 1275 il re Rodolfo I d’Asburgo (1218-1291) concesse diritti speciali a Lauffen, consentendo ai suoi borghesi di produrre e vendere sale. Questo privilegio evidenziato da documenti ufficiali rende Lauffen il più antico mercato del sale del Salzkammergut interno.
I Salzkammergut furono i domini immediati dei re asburgici e in seguito degli imperatori del Sacro Romano Impero, dichiarando che le miniere di sale regionali facevano parte delle loro vesti principesche. Dopo che l’importanza dell’estrazione del sale cominciò a diminuire lentamente, Lauffen emerse come una località di cura popolare e idilliaca a causa della sua diretta e accessibilità al fiume Traun, durante la metà del 19 ° secolo.
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STORIA
Lauffen appare ufficialmente documentata nelle tradizioni di Mondsee per la prima volta nell’anno 807 come “louppe”. Nel 1117, viene nominata una “curtis Loufin sita” (sito di corte Loufin) tra i possedimenti del Collegio di Nonnberg a Salisburgo. Il nome deriva dal termine tedesco medio alto “loufe”, che significa cataratte. Nel 1344, il Duca Albrecht II (1298-1358) confermò ai cittadini di Lauffen un documento del re Rodolfo I d’Asburgo (1218-1291) risalente all’anno 1275, nel quale erano stati conferiti loro gli stessi diritti già posseduti dagli abitanti di Gmunden. Pertanto, Lauffen è il mercato più antico dell’area interna di Salzkammergut, dato che Hallstatt venne adibita a mercato solo nel 1311. Il motivo della fondazione del mercato fu probabilmente dovuto all’incremento del commercio del sale nelle due metà del XIII secolo, per la cui sicurezza furono erette a Lauffen due torri. Tra il 1311 e il 1313, la Duchessa Elisabetta (1262-1313), l’ultima regina romano-tedesca, ripartì la produzione del sale tra cinque cittadini di Lauffen. In precedenza, le tensioni che si erano create con l’Arcivescovo di Salisburgo a causa del commercio del sale, raggiunsero il culmine con la Guerra del Sale, che durò dal 1295 al 1297. La fine della guerra garantì al re Albrecht I d’Austria (1255-1308) una posizione dominante nel commercio del sale.
La professione ufficiale del produttore di sale ebbe quindi inizio dal 1311 e rappresentò da lì una corporazione unica a livello mondiale. I produttori di sale godevano di diversi privilegi, malgrado non fossero impiegati dello stato. In generale, l’attività dei produttori di sale era un commercio duro ma anche molto lucrativo, che offriva sostentamento a molti.
I produttori di sale a Lauffen acquistavano il sale che si otteneva dalle saline di Hallstatt in piccoli contenitori su strette imbarcazioni, lo imballavano in grandi contenitori di legno, i cosiddetti “Küfe” (barili di legno) e lo caricavano sulle grandi navi da sale, che lo trasportavano a valle lungo il fiume Traun. In cambio – con le navi da sale di ritorno – queste trasportavano viveri, soprattutto per il sostentamento dei lavoratori nelle cave saline, praticamente controcorrente verso Hallstatt. Persino i cantieri navali per le navi da sale, i magazzini per il sale nel percorso delle lunghe rotte sul Traun dei carichi di sale, il commercio del vino e altri numerosi monopoli nel territorio di Salzkammergut, rientravano nell’ambito di attività e responsabilità dei produttori di sale.
Per queste attività, gli stessi godevano del privilegio di “deposito”. Solo i produttori di sale privilegiati potevano partecipare. Un produttore di sale assumeva nella sua azienda un esercito di collaboratori: dalla manovalanza, come ad esempio gli addetti al taglio delle assi per pavimenti, addetti alle doghe di protezione o addetti ai blocchi anti incrinatura per le bottiglie di vino, a mastri artigiani come costruttori di navi, fino ai contadini di Traun, che erano responsabili del viaggio di ritorno, o agli addetti al monitoraggio dell’acqua e ai cavalieri del Traun. Le competenze dei produttori di sale erano, quindi, molto ampie, per cui godevano anche di una grande reputazione.
Nel 1344, la parrocchia viene per la prima volta espressamente menzionata come “vnser Vrowen chürchen” (chiesa di nostra Signora), per la quale gli abitanti di Lauffen potevano richiedere un centesimo di sale da ogni “Zille”, una tradizionale piccola imbarcazione con fondo piatto, in transito. Tuttavia, Lauffen divenne una parrocchia indipendente solo nella seconda metà del XVI secolo. Fino ad allora, Lauffen dipendeva dal parroco di Goisern. Già dal 1390 circa, si documenta la presenza di un argano, il Wynde am Lawfenstain, con cui le chiatte che risalivano il fiume potevano superare il tratto delle rapide.
Le imbarcazioni che “risalivano” la corrente, venivano trainate dai cavalli del Traun. Le piccole chiatte, che dovevano ritornare a Hallstatt, venivano trascinate dall’argano oltre le rapide fino al ponte di “Windensteg”, in quanto i cavalli non riuscivano più a proseguire.
Gli abitanti di Lauffen approfittarono di tale peculiarità geografica, le rapide del Traun. Queste non erano praticabili per il traffico navale generico, per cui il sale, dopo essere stato trasportato in modo rischioso in piccole imbarcazioni sulle rapide con l’argano di Lauffen, veniva trasferito nei depositi di stoccaggio dei produttori di sale a Lauffen, da dove, successivamente, veniva trasportato via fiume in imbarcazioni più grandi, dopo essere stato travasato nei barili di legno.
Dal XV secolo, Lauffen è provvista di vie, strade e ponti di collegamento. Attualmente, è stata costruita anche una scuola in loco. Nel XVI secolo, il mercato aveva già la dimensione odierna. Nel 1511, la via fluviale fu migliorata tramite la costruzione della chiusa di Hallstatt e il nuovo impianto dell’argano. Nel 1531, fu edificata la tubatura idrica ancora oggi esistente, il Fluder. Nel 1537, tramite la demolizione di una grande roccia, è stato facilitato il transito fluviale con l’argano di Lauffen e creata una corsia per zattere.
Il secolo successivo fu caratterizzato da un declino economico, che, tuttavia, poté essere almeno in parte compensato dalla fioritura del pellegrinaggio dopo la Controriforma. Nel 1626, gli abitanti del mercato del sale, dopo una grave carestia, furono colpiti, e poi completamente sterminati dalla peste, cosa che portò ad un incremento di pellegrini in loco, i quali visitavano la statua della Madre di Dio nella Chiesa di Maria im Schatten. In quel periodo, c’era in realtà anche un altro pellegrinaggio, per cui venne fatta costruire la Cappella della Trinità di Lauffen.
Nel XVIII secolo, il commercio del sale era ormai in calo. Infatti, nel 1740, erano solo cinque i produttori di sale, che, oltre ai marinai, impiegavano in totale 88 persone. Un crollo drastico nella sua situazione economica Lauffen lo sperimentò nel 1849, quando la produzione di sale fu soppressa da una nuova normativa. Quest’ultimo provvedimento sull’intera produzione di sale, lasciò in Lauffen un segno profondo. Con la perdita del lavoro e nessuna alternativa, crebbero la migrazione e la povertà della popolazione.
Nel 1849, Lauffen, con i suoi 399 abitanti e 71 abitazioni, fu assorbito dalla comunità di Goisern. Su richiesta dei residenti, però, il mercato venne alla fine incorporato a Ischl. Tuttavia, intorno al 1850, la città mercato viene ancora nominata come località principale del territorio di Salzkammergut, insieme a Ischl e alle miniere di sale di Gmunden.
Il trasporto navale del sale terminò del tutto con l’apertura della stazione statale di Attnang-Puchheim per Stainach-Irdning, nell’ottobre 1877.
Un lato positivo, tuttavia, si offrì a Lauffen poco più tardi, con il successo della città termale di Ischl. Lauffen è diventata una popolare meta di pernottamento per gli ospiti in cura. Le navi viaggiavano tra la locanda “Weißes Rößl” – modello dell’omonima Operetta di Ralph Benatzky (1884-1957) più tardi ambientata sul lago Wolfgangsee – controcorrente sul Traun e all’Esplanade di Ischl, per poi essere riportate al traino di cavalli fino a Lauffen. Dopo l‘alluvione del 1899, il trasporto fu tuttavia sospeso definitivamente.
SITUAZIONE GENERALE AD OGGI
La situazione del mercato di Lauffen è stata particolarmente segnata, dopo la fine delle due guerre mondiali, da una forte recessione. Anche se, nei primi anni, almeno l’attività turistica rappresentava ancora un’importante risorsa, tuttavia la situazione sempre stagnante dei trasporti comportò un blocco anche in questo settore. La fortemente frequentata B145, con tutti i suoi rettilinei, portava direttamente al centro abitato, rendendo la vita della comunità locale sempre più impossibile. La circonvallazione realizzata negli anni ’70 portò di certo un considerevole alleggerimento tecnico della viabilità per i centri abitati, ma da quel momento, tagliò fuori Lauffen dal suo “entroterra”, soprattutto dal calvario montano. Lauffen si è ritrovata dunque circoscritta su di un piccolo territorio tra il Traun e la strada statale 145.
In questo periodo, la migrazione della popolazione aumentò. Il numero di abitanti si è ridotto, dal XIX secolo, da 399 a quello odierno di 191, quindi di quasi oltre il 52 percento. Le locande, un tempo nuove, del luogo sono state via via chiuse. Con il calo della densità di popolazione, anche altri enti di servizio sono stati trasferiti. Oggi, sul posto c’è un fornaio (un tempo 3), un alimentari (un tempo 2), nessun ufficio postale né banca, non ci sono asili, niente scuole, niente ambulatori medici, e purtroppo è rimasta solo una locanda (un tempo 9). Non c’è quindi nessuna infrastruttura ben funzionante; la località sembra in gran parte come estinta.
Questo ha avuto conseguenze anche sulla situazione edilizia. In particolare dopo la realizzazione della circonvallazione, numerosi edifici storici sono stati demoliti, soprattutto nel 1971, come, ad esempio la vecchia Kraimserhaus del XVI secolo, che una volta ospitava la famosa locanda Weißes Rössl e rappresentò la reale ambientazione dell’opera letteraria Weißes Rössl sul lago Wolfgangsee. In ultimo, venne installato la storica Fluder, una conduttura idrica artificiale simile ad un acquedotto. Gli edifici dei produttori di sale, che caratterizzavano la struttura cittadina di una volta, sono stati privati delle loro facciate riccamente decorate sulla scia delle moderne ricostruzioni eseguite negli anni da ’70 a ’90 e presentano oggi solo una tristezza uniforme. Dell’orgoglio commerciale che rappresentavano in origine, non restano che poche tracce. Altri edifici architettonicamente validi dal punto di vista storico, sono in decadenza, come ad esempio, l’imponente fabbrica di birra sul ponte Windensteg, o l’ex armeria risalente al XVI secolo su piazza Kirchplatz. Luoghi pubblici hanno perduto la loro funzione identificativa, come l’area del mercato o d’incontro, e fungono solo più come aree parco e parcheggio. Nel corso di questo degrado, anche il pellegrinaggio, un tempo importante a livello sovraregionale, è arrivato a bloccarsi del tutto.
Oggi, Lauffen è probabilmente il sobborgo più trascurato di Bad Ischl. Il punto massimo di questo sconfortante sviluppo è rappresentato nella trasposizione cinematografica del romanzo di Kurt Palm (*1955), in cui la località viene mostrata come “Bad Fucking” (pessima), come “luogo” corrotto e in sfacelo, e il reale declino della città viene ritratto nelle riprese del regista Harald Sicheritz (*1958). Il film finisce in maniera apocalittica. Questo sfortunato declino del centro, un tempo florido, del Salzkammergut in uno squallido paesaggio di macerie è, purtroppo, tristemente senza pari.
SCOPO DEL PROGETTO
L’EUROPEAN HERITAGE PROJECT è già riuscito ad acquistare una serie di edifici a rischio di crollo a Lauffen. Scopo di questo impegno è non solo di migliorare la situazione specifica degli edifici interessanti e quindi preservarli dal totale degrado, ma anche di attuare un completo progetto di sviluppo del luogo. Alla fine, dovrà esserci una Lauffen che si ricolleghi con fiducia alla sua storia e che valorizzi in modo affidabile la sua posizione di ex centro del Salzkammergut.
Fondamento del progetto è la rivitalizzazione del nucleo storico cittadino intorno alla piazza Kirchplatz, con le seguenti misure:
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Ripristino delle antiche strutture delle facciate
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Conservazione e rinnovo degli edifici confinanti nella loro struttura storica
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Riorganizzazione della Kirchplatz secondo la struttura storica con eliminazione dei parcheggi
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Utilizzo pubblico della Kirchplatz come mercato e luogo d’incontro
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Miglioramento dell’infrastruttura tramite la messa in servizio di un’attività locale
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Installazione di un organo comunitario
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Potenziamento della gastronomia regionale
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Moderazione del traffico nella zona centrale (area pedonale, strade ricreative, ecc.)
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Ripresa del pellegrinaggio storico
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Avvio dell’abbattimento del rumore
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Miglioramento delle possibilità di transito sul calvario montano
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Ripopolazione della località, preferibilmente con famiglie giovani
Per raggiungere questo obiettivo, l‘EUROPEAN HERITAGE PROJECT ha preso contatto anche con la comunità di Bad Ischl e avviato colloqui su diversi livelli.




STORIA
La casa dei mercanti di sale, costruita nel 1586 su vecchie fondamenta, è uno degli edifici più antichi del mercato. È stata dimostrata la proprietà ininterrotta da parte della famiglia di mercanti Sarsteiner dal 1712 fino alla cessazione della produzione di sale, avvenuta nel 1849. Dopo di che, fu in attività come locanda “Ai tre Mori” fino alla chiusura, nell’anno 1963.
SITUAZIONE ALL’ACQUISTO
Dalla chiusura della locanda, nei primi anni ’60, l’edificio fu abitato solo in parte. Nel 1995, la signora Heidrun Kresse acquistò l’edificio per rinnovarlo a scopo residenziale, mentre al piano terra era in progetto una locanda. A causa di vivaci conflitti con le autorità per i monumenti, questi progetti, tuttavia, non vennero realizzati. La casa da allora è rimasta vuota. Ha subito alcuni utilizzi poco ortodossi da parte di famiglie provenienti dai Balcani, che hanno causato ingenti danni alla casa.
Su richiesta dei residenti, l’EUROPEAN HERITAGE PROJECT ha preso contatti con la signora Kresse e ha potuto acquistare la casa fatiscente nel luglio 2019.
ARCHITETTURA
Riguardo all’edificio, si tratta di una storica casa di mercanti di sale.
La proprietà è anche suddivisa nel rispetto di questa funzione. Sul lato del fiume Traun, c’è un piano seminterrato con accessi un tempo ampi. Qui venivano immagazzinate e gestite le merci. L’intera area è realizzata con la tecnica dei soffitti a volta. Al piano sovrastante, cioè il pianoterra, che dava accesso alla strategica strada del mercato, erano ubicati i locali commerciali. Un passaggio rappresentativo con volte a botte, che erano in rovina al momento dell’acquisto, portava dalla strada al lato nord-ovest, che offre una piena veduta sul Traun. A sinistra e a destra, erano un tempo situati i locali di soggiorno e i fondaci, che erano rivestiti in legno. Soltanto in due stanze si trovano ancora i controsoffitti originali, uno di questi risalente al 1586. Al primo piano, c’erano gli alloggi. Attualmente, c’è un locale soggiorno con un soffitto dipinto realizzato in legno del XVIII secolo. Alcune aperture di finestre hanno ancora la vecchia struttura muraria che risale all’epoca della costruzione originale.
Lo spazioso e alto tetto serviva a scopo di stoccaggio e scorte; la sua costruzione, da quanto si giudica, era concepita per grossi pesi.
Il portone della casa e la sua intelaiatura si possono datare al XVIII secolo, il relativo soprapporta al XIX secolo.
L’intero edificio è stato concepito come indipendente, tuttavia, ad ovest è collegato visivamente con la casa adiacente tramite un’arcata. Tra le due case, c’è un passaggio, che offre pubblico pedaggio di collegamento dal Traun alla piazza del mercato.
SITUAZIONE EDILIZIA ALL’ACQUIZIONE
Il prolungato stato di abbandono e l’ulteriore vandalismo degli utenti abusivi hanno causato gravi danni alla casa.
Il tetto presentava già da anni perdite non riparate, tanto che nei piani sottostanti si sono sviluppati numerosi danni da infiltrazioni idriche. Gli strati di travi originali tuttavia sono riusciti a contrastare prevalentemente l’umidità persistente.
L’intera capriata minacciava comunque di crollare, in quanto nel seminterrato in determinati periodi di tempo era stato installato un bar non autorizzato con bordello e camino aperto. Nella capriata, parti della trabeazione erano state tagliate e bruciate, senza che fosse stata ripristinata la loro funzione portante.
Un altro problema è risultato dal fatto che sul piano della capriata è stato gettato senza alcun criterio uno spesso strato di cemento, che ha inciso notevolmente sulla statica dell’edificio.
Gran parte dei rivestimenti di pareti e soffitti negli altri piani erano frantumati e apparentemente rovinati in altri alloggi. Le finestre erano staccate dai cardini e non erano state sostituite. Le persiane e gli intradossi erano per lo più assenti. In alcune camere gli uccelli avevano fatto il nido.
Negli spazi interni, le pareti leggere erano state tolte. Inoltre, non esisteva più un impianto di riscaldamento. Il sistema elettrico non funzionava, sebbene non avesse più nemmeno l’autorizzazione. Tutte le tubazioni erano marcite e non funzionanti.
L’intero seminterrato sul lato fiume era intasato, in parte si era anche formata la muffa.
Le pareti esterne dell’edificio erano o grossolanamente protette da muri di sostegno eretti a posteriori o a rischio di separarsi. I vecchi ancoraggi erano arrugginiti o non funzionanti.
Il quadro generale era disastroso.













