“Ho trovato Roma una città di mattoni e l’ho lasciata una città di marmo”.
Augusto, imperatore romano
In pieno centro storico a Roma, incastonato nel dedalo di vie che scandiscono lo spazio urbano tra il Pantheon e Piazza Navona, sorge palazzo Nari a Sant’Eustachio. Questo antico edificio, prende il nome dalla potente famiglia dei Naro, che ne commissionò la costruzione. Il toponimo di Sant’Eustachio, nome del rione dove sorge la dimora e che deriva dall’omonima antichissima Basilica, non allude solo alla collocazione geografica dell’edificio, ma fa riferimento al ramo della famiglia Naro stabilitosi nel quartiere già in epoca medievale e distintosi da altri rami romani della medesima casata.
Il palazzo fu edificato per volere di Bernardino Naro nella prima metà del XVII secolo, su progetto di Bartolomeo Breccioli, che aveva ricevuto l’incarico di demolire le vecchie case medievali che sorgevano nel grande isolato, già di proprietà della famiglia, tra le attuali piazza de’ Caprettari, via Santa Chiara, via de’ Nari e via Monterone. Il portone architravato, il cornicione e i lati delle finestre sono decorati con due mezzelune, stemma araldico della famiglia Naro, che volle rendere immediatamente evidente il proprio possesso sull’edificio, perché questo potesse essere subito identificato dall’esterno come sede pubblica degli affari di famiglia, la quale annoverò trai suoi membri più illustri comandanti militari, alti membri della corte pontificia e cardinali. Come si evince già da queste poco note, palazzo Nari a Sant’Eustachio ha intrecciato la propria vicenda storica con la millenaria storia di Roma, divenendo dunque, nel corso dei secoli, una testimonianza preziosa e tangibile del passato della Città Eterna.
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Lo European Heritage Project ha recentemente acquisito un’importante porzione del piano nobile di palazzo Nari a Sant’Eustachio, chiaro esempio dell’architettura romana del primo Seicento. L’edificio, seppur lontano nelle forme e nella decorazione dalle vette raggiunte dai grandi maestri del barocco romano, emerge per la capacità del disegno e della pianta di inserirsi nel complesso contesto urbanistico del centro storico di Roma, rispettando gli spazi che gli sviluppi di epoca medievale erano andati delineando, spesso in maniera confusa ed eterogenea. Palazzo Nari assolse dunque originariamente anche ad una funzione ordinatrice, occupando un intero isolato, in una parte centrale della città, dove l’intrico delle vie e delle strade assume un aspetto tuttora labirintico. Non solo notevole per l’impatto particolarmente armonico con l’esterno, il palazzo risulta di grande interesse anche negli interni. Tutto il piano nobile è caratterizzato da ambienti ampi e molto alti. In ben cinque stanze, il soffitto è realizzato con pregevoli cassettoni decorati, mentre sulla volta della sala principale, vera gemma della dimora, è possibile ammirare un grande affresco, ancora splendido dopo più di tre secoli, di Antonio Gherardi. Questo, apprezzato pittore aretino attivo a Roma alla fine del XVII secolo, realizzò qui per il marchese Fabrizio Nari una grande scena allegorica, il trionfo della Ragione sull’Inganno, circondata da quattro episodi biblici tratti dal libro di Ester.Palazzo Nari a Sant’Eustachio si articola su una struttura che si potrebbe definire doppia: da un lato, gli ambienti che si snodano attorno ad un cortile centrale, più intimi e non visibili dalla strada; dall’altro, le sale le cui finestre si aprono direttamente sulla pubblica via. È questa la tipica scansione del palazzo urbano, che pur fornendo uno spazio riservato, rimane sempre proiettato verso l’esterno, verso la città entro il quale è inserito. Dopo essere stata per secoli il centro della vita dei nobili Nari di Sant’Eustachio, l’atavica dimora seguì il destino declinante della famiglia: agli inizi dell’Ottocento, la parte verso piazza Santa Chiara venne venduta e demolita per realizzare un palazzetto in stile neoclassico, mentre il resto del palazzo fu ceduto alla famiglia Serventi nel 1876. Con l’acquisizione di un’importante porzione del piano nobile di Palazzo Nari a Sant’Eustachio, lo European Heritage Project intende riportare l’edificio all’antico splendore, rivalutandone il ruolo e il peso all’interno del contesto urbano in cui è inserito.
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L’European Heritage Project acquiert le Palazzo Nari a Sant’Eustachio.